Difficile recensione un’opera monumentale come questa. Di fatto Auster ci propone quattro storie parallele dello stesso personaggio. Quattro vite differenti che la stessa persona avrebbe potuto vivere a seconda di fatti o decisioni prese. Una sorta di “Sliding Doors” raddoppiato e molto più sofisticato. Nonostante la prosa sia come sempre magnifica, la lettura non risulta delle più semplici visto che le quattro vite del protagonista introducono parecchi personaggi che a seconda del contesto fanno (e non fanno) dicono (e non dicono) cose differenti, il che rende necessaria una discreta concentrazione al fine di portarsi appresso tutti i pezzi del puzzle.
Auster alterna in ogni capitolo le varie storie di Archie Fergusson un ragazzo americano, che a voler essere sinceri è un po’ se stesso, visto che come lui nasce e vive nel New Jersey, poi si trasferisce a New York e Parigi dove tenta di fare lo scrittore. E’ un romanzo autobiografico scritto in maniera impeccabile con un aspetto davvero originale, cioè come detto, quello di intrecciare quattro storie possibili per lo stesso protagonista. La mole del romanzo è notevole: più di 900 pagine, tuttavia è un po’ come leggere quattro romanzi da circa 230 pagine l’uno.
Lo consiglio agli amanti di questo straordinario autore che spero di incontrare il prossimo Aprile (non vi dico di più…) ma anche agli amanti della buona scrittura. Un libro da prendere di petto per evitare che la mole imponente possa rendere la lettura troppo frammentaria e poco comprensibile. Io l’ho letto in un mese, ma diciamo che “il grosso” me lo sono concesso durante le vacanze di Natale, quindi se siete degli “hard reader” (e non avete nulla da fare!) credo che in una decina di giorni lo potete finire tranquillamente.
Voto 7.5 / 10