Forse il miglior romanzo di fantascienza che abbia mai letto insieme a “La svastica sul Sole” e” Tempo Fuori Luogo” del buon Dick. Heinlein ci porta su pianeta Terra insieme a Mike Smith un terrestre nato e cresciuto su Marte e di ritorno sul nostro pianeta, dove diventa subito una star osannata da tutti. Questo romanzo porta con sé diversi messaggi molto attuali, e tenendo conto che è stato scritto nel 1961, non si può certo dire che Heinlein non fosse un visionario, nonché un gran filosofo (a dispetto del fatto che in realtà era un ingegnere!). I temi del romanzo sono molto profondi soprattutto nella seconda parte del romanzo dove religione, sociologia, tolleranza e mitizzazione diventano i veri protagonisti della storia. Il personaggio che mi è piaciuto di più è indubbiamente il co-protagonista Jubal Harshaw, un vero e proprio saggio moderno, con la sua personalità cinica ma anche estremamente colta, capace di intavolare dialoghi lunghissimi (e qui il merito va tutto all’autore) nei quali distilla perle di saggezza assolute come questa:
“Non ho mai capito come Dio potesse aspettarsi che le Sue creature scegliessero l’unica vera religione per fede – mi sembra un modo sciatto per gestire un universo.”
Che dire, tanto di cappello.
Consiglio questo romanzo non solo agli amanti del genere ma a tutti gli amanti della lettura. E’ una storia che sa far riflettere!
8/10