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Scrittura - Lettura

Tristan Garcia – 7

Dopo aver letto libri come questo, ti rendi conto (come se ci fosse bisogno di ulteriori conferme) che lo scrittore “professionista” non lo potrai mai fare! Ma poi ti dici: questo Garcia sarà un mostro sacro della letteratura francese che esiste fin dall’inizio dei tempi e che, per questo motivo, sa scrivere così bene!

Allora, fiducioso, dai una sbirciatina al risvolto della copertine e BAM!

Il colpo di grazia.

“Tristan Garcia è nato a Tolosa nel 1981. Ha studiato Filosofia alla École Normale Supérieure di Parigi. È autore di diversi romanzi pubblicati in Francia da Gallimard tra cui La parte migliore degli uomini (uscito in Italia da Guanda), Le Saut de Malmö et autres nouvelles, Les Cordelettes de Browser e Mémoires de la jungle. Faber e 7, vincitore del Prix du Livre Inter 2016, sono pubblicati in Italia da NNE.”

1981!!!! Porca v… il “ragazzo” ha sei anni in meno di me…meglio lasciar perdere. Meglio abbandonare la scrittura ora prima che sia troppo tardi! D’ora in poi, solamente codice informatico da qui all’eternità.

Non c’è molto altro da dire. Qui siamo di fronte a una specie di capolavoro contemporaneo. La cosa buffa è che l’ho acquistato al Salone 2018 credendo che fosse un romanzo unico, poi leggendolo mi sono reso conto che ero di fronte a un’antologia di racconti. Sette per l’esattezza, anche se l’ultimo di questi lo si potrebbe tranquillamente collocare nella categoria romanzo visto la lunghezza (circa 280 pagine).

C’è davvero di tutto dentro questi racconti: genialità, originalità, visione del futuro e chi ne ha più ne metta. Tutto quando condito da una prosa scorrevole e davvero incalzante (e qui probabilmente bisogna fare i complimenti anche al traduttore della NN, Sarah De Sanctis).

Come già detto, non c’è molto altro da aggiungere, se non invitarvi a leggerlo tutto d’un fiato…

9.5/10

Quarta di Copertina:

C’è una nuova droga sul mercato. Si chiama Alice e permette a chi la assume di rivivere il sé dei trent’anni, dei venti o perfino dei dodici. Chi non vorrebbe riprovare l’entusiasmo, le certezze, la sensazione di onnipotenza della giovinezza?
Ci sono rulli di legno che vengono dal passato e portano incise le canzoni indimenticabili del presente, e forse anche del futuro. E poi ci sono dèi alieni che hanno perduto la fede, e realtà parallele dove la rivoluzione sociale è avvenuta davvero. 7 è un romanzo in sei quadri appesi sulla stessa parete, che insieme li contiene e ne illumina la posizione nello spazio e nel tempo. E i personaggi di queste storie, come surfisti temerari, cavalcano le onde per ritrovare quella parte di sé che crede ancora nel futuro, che ha ancora la possibilità di cambiare e di incidere sul destino con una nuova creazione originale.
In bilico tra il distopico e il fantastico, Tristan Garcia gioca con il tempo, lo spazio e la memoria, con l’arte e la fede, con la realtà e la finzione. E ci consegna una Black Mirror letteraria piena di ironia, in un affresco disarmante del mondo e dell’uomo contemporaneo, che non hanno più nulla da desiderare se non la bellezza impareggiabile del passato.

Questo libro è per chi ha sognato di camminare sonnambulo in un disegno di Escher, per chi ha invidiato l’eterno splendore di una mente immacolata,
per chi cerca la bellezza nei frammenti di vetro colorato, e per chi ha capito che tutte le possibili combinazioni della vita non sono rami secchi,
ma un unico tempo presente in cui trovare la propria intima essenza.


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