Fatta eccezione per L’incanto del Lotto 49 e Vizio di Forma, finito di leggere un romanzo di Pynchon mi fiondo su Wikipedia per leggere la trama, perché il buon Thomas, è cosa nota, non ti rende la lettura facile nemmeno un po’, nonostante Vineland sia indubbiamente più abbordabile di altre sue opere.
Voto: 6.5/10
Quarta di Copertina:
Zoyd Wheeler, un residuato umano della stagione hippy degli anni Sessanta, vive con la figlia adolescente, Prairie, in una casa roulotte a Vineland, una cittadina immaginaria nel nord della California. Ogni anno Zoyd, dopo aver radunato un folto gruppo di giornalisti di radio e tv locali, si lancia a peso morto contro la vetrina di qualche malfamato bar della zona. Il motivo per cui lo fa, ufficialmente, è mostrare alle autorità statali che è matto da legare, in modo da ricevere un sussidio. C’è però dell’altro dietro a questa tradizione: un segreto che riguarda sua moglie Frenesi, ex cineasta militante, e Brock Vond, un tetro agente federale. Un segreto che sua figlia è destinata a scoprire imbarcandosi in un lisergico viaggio nel tempo e nello spazio.