Alessandro Casalini - Benvenuti

Scrittura - Lettura

Stephen King – The Outsider
Devo ammettere che le prime 100/150 pagine del romanzo, rappresentano un King in grande spolvero. Una prima parte della storia che ti tiene incollata alle pagine. C’è ritmo, mistero, e coinvolgimento. Il ritrovamento, l’arresto e il “fattaccio” all’udienza, regalano emozioni vere (nell’ambito del genere thriller). Poi il Re si perde. Comincia a macinare pagine su pagine in cui, di fatto, non accade granché, se non un lento avvicinarsi alla verità che, in fin dei conti, la si intuisce già ai due terzi del romanzo. I paragrafi che King butta là di tanto in tanto per preparare il lettore alla natura dell’assassino, non fanno altro che rendere chiaro sempre più, ciò che in realtà, Ralph, Holly e tutta la banda, dovrà affrontare una volta giunti alla resa dei conti.
E qui casca l’asino! Il finale è quantomeno ridicolo. Non posso scendere nei particolari per ovvie ragioni, ma sento in dovere di affermare che dopo 490 pagine di “pseudo mistero”, il finale poteva essere di certo più originale. Insomma, dopo tutto quel trambusto, liquidare la faccenda con un… ops. Mi fermo qui. Non aggiungo altro.
Come detto, un buon King nella prima parte. Poi, andando avanti con la lettura, si perde di mordente. Diciamo che rispetto a Sleeping Beauties, questo The Outsider, potrebbe vincere il Nobel, ma siamo sempre e comunque a ridosso della sufficienza, poco più.

Voto: 6.5/10

Quarta di copertina:

La sera del 10 luglio, davanti al poliziotto che lo interroga, il signor Ritz è visibilmente scosso. Poche ore prima, nel piccolo parco della sua città, Flint City, mentre portava a spasso il cane, si è imbattuto nel cadavere martoriato di un bambino. Un bambino di undici anni. A Flint City ci si conosce tutti e certe cose sono semplicemente impensabili. Così la testimonianza del signor Ritz è solo la prima di molte, che la polizia raccoglie in pochissimo tempo, perché non si può lasciare libero il mostro che ha commesso un delitto tanto orribile. E le indagini scivolano rapidamente verso un uomo e uno solo: Terry Maitland. Testimoni oculari, impronte digitali, gruppo sanguigno, persino il DNA puntano su Terry, il più insospettabile dei cittadini, il gentile professore di inglese, allenatore di baseball dei pulcini, marito e padre esemplare. Ma proprio per questo il detective Ralph Anderson decide di sottoporlo alla gogna pubblica. Il suo arresto spettacolare, allo stadio durante la partita e davanti a tutti, fa notizia e il caso sembra risolto. Solo che Terry Maitland, il 10 luglio, non era in città. E il suo alibi è inoppugnabile: testimoni oculari, impronte, tutto dimostra che il brav’uomo non può essere l’assassino. Per stabilire quale versione della storia sia quella vera non può bastare la ragione. Perché il male ha molte facce. E King le conosce tutte.


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