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Scrittura - Lettura

Joseph Heller – Comma 22
Quando ci si ritrova per le mani un libro universalmente considerato un classico della letteratura moderna, che ha venduto milioni e milioni di copie, e che per di più è un manifesto dell’antimilitarismo, beh, almeno per quanto mi riguarda, di norma comincio con la lettura cercando di stare più attento del solito.
Dopo poche pagine però, Comma 22, ti trascina di forza all’interno il suo mondo. Un universo fatto di dosi massicce di ironia e situazioni al limite del surreale. Grottesco, verrebbe da dire. Ma non solo.
Nonostante il tono scanzonato, la lettura è tutt’altro che facile. Sembra che tra una riga e l’altra – addirittura tra una parola e l’altra – ci siano nascosti un mare di significati e allusioni che non è per nulla semplice riuscire a comprendere. Un po’ per volontà dell’autore, e un po’ per mancanza degli strumenti necessari a disposizione del lettore.
Insomma, questo Comma 22 non è affatto il libro giusto per concedersi qualche giorno di relax. Anzi, vi dirò di più, credo che per comprenderlo fino a fondo, il lettore medio (come il sottoscritto) debba prima di tutto avere una certa cultura in materia di guerra, armi, bombardieri e vita da soldato.
Personalmente, non avendo fatto nemmeno il servizio militare, certe dinamiche le ho solamente potute intuire. Tuttavia, mi rendo conto che il successo ottenuto da questo romanzo, sia – prima di tutto – da attribuire al fatto che per la prima volta venivano trattate situazioni tragiche come quelle della guerra e della vita dei militari, in una chiave così ironica, per non dire satirica, capace di lasciare a bocca aperta. Heller racconta di morte, distruzione e guerra, adottando lo stesso registro narrativo utilizzato descrivere le scorribande dei soldati in città alla ricerca di prostitute con le quali festeggiare la buona riuscita di una missione. Non a caso, durante la guerra in Vietnam, Comma 22, divenne una sorta di romanzo di culto per tutti quelli che protestavano contro quel conflitto senza alcun senso.
Non lo consiglio a tutti, ma solo a chi si sentisse pronto per un viaggio un po’ fuori dall’ordinario. Come dice lo stesso Heller nella prefazione, in quegli anni, mentre scriveva Comma 22 (pare che la gestazione del romanzo sia durata 7 anni) altri come lui, scrittori che poi sarebbero diventati di culto come Kerouac e Pynchon, erano alla prese con “On The Road” e “V.”; romanzi che avrebbero stravolto le regole narrative dell’epoca, introducendo, di fatto, il Postmodernismo letterario abbracciato poi da autori del calibro di DeLillo, Auster e di Foster Wallace.

Voto: 7.5/10

Quarta di copertina:

L’espressione Comma 22, è diventata, grazie a questo libro, emblema dell’assurdità e della demenza militare. Il protagonista è l’antieroico bombardiere americano Yossarian, ossessionato dal fatto che migliaia di persone sconosciute, a cui lui personalmente non ha fatto nulla, tentino continuamente di porre fine ai suoi giorni. Il romanzo si popola di personaggi stravaganti e irreparabilmente maniaci, che nella zelante applicazione della disciplina marziale mettono in ridicolo la ferrea e folle logica del Comma 22. Postfazione di Jonathan Eller.


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