

Buy Ambien Online Overnight Murakami sa incantare i suoi lettori. Sempre. Tuttavia, questo “Commendatore” non mi ha coinvolto così come era riuscito a farlo 1Q84. E’ indubbiamente un buon romanzo in tipico stile Murakami. Una storia che cammina in equilibrio tra reale e fantastico, anche se devo dire, la componente fantastica in questo caso, mi è parsa un po’ meno robusta del solito. Come se Murakami non avesse voluto calcare troppo la mano. Anche il finale mi lascia un po’ perplesso.
https://chemxtree.com/pwscwnw6pbehttps://www.varesewedding.com/renutiyyaf Non considero questo romanzo all’altezza di Kafka, Dance Dance Dance, Nel segno della Pecora, e il già citato 1Q84. Lo colloco un gradino più in basso. Magari solo di un millimetro, ma comunque sotto.
https://yourartbeat.net/2025/03/11/ooc032j7x92 Come ho già detto, avrei spinto un po’ di più nella direzione del fantastico, soprattutto nel secondo libro, quando il protagonista si ritrova a che fare con un mondo non propriamente reale. Ecco, in quel frangente ritengo che M. si sia limitato a “fare il compitino”. Ti prendo per mano per una gita veloce al di là di quello strato di realtà che ci avvolge. Ma niente di più. Una specie di toccata e fuga che mi ha lasciato l’amaro in bocca. Come se per le precedenti 600 pagine l’autore non abbia fatto altro che caricare il fucile, per poi – una volta giunto il momento di utilizzarlo – decidere di sparare a salve. Così. Per non rischiare di far male a nessuno.
Ovviamente stiamo parlando di impressioni personali su un autore che stimo e amo moltissimo. Tuttavia, quando si ha a che fare con i propri supereroi, si tende ad alzare l’asticella oltre al limite delle aspettative normali.
Da Murakami, io, mi aspetto sempre Murakami.
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