Uno dei migliori libri letti fino ad ora in questo 2018!
Scrivere un romanzo in prima persona dal punto di vista di un malato di autismo non deve essere per nulla facile. Eppure Gottlieb ci riesce alla grande. Entrare nel mondo di Todd Aaron dalla porta principale ti fa commuovere, divertire, arrabbiare, riflettere, e anche po’ incazzare. Proprio così: perché quando entrano in scena i cattivi di Gottlieb, risultano davvero dei cattivi con la C maiuscola e, per di più, lo sono nei confronti del più debole dei deboli, e quando accadono queste cose, tu, che dalla vita hai avuto tutto, non puoi far altro che incazzarti.
E poi la scrittura: semplice, chiara, ma anche capace di nascondere tra le sue righe molto di più di ciò che vi si trova scritto. Proprio come devono essere i pensieri di un ragazzo afflitto da questa subdola malattia della quale, purtroppo, al momento si è capito veramente poco.
“Un Ragazzo d’oro” è davvero “Un romanzo d’Oro”, pubblicato da una casa editrice “con le palle” come la Minimum fax, della quale non mi stancherò mai di tessere le lodi e con la quale un giorno, forse, nel caso tutte le stelle della galassia si allineassero lungo lo stesso asse, avrò il privilegio di pubblicare.
Leggetelo. Davvero: non c’è molto altro da dire. Leggetelo e godetevi lo spettacolo.
Quarta di copertina:
Todd Aaron aveva undici anni quando in un giorno di pioggia la madre lo accompagnò nell’ennesima comunità di cura per bambini autistici. Adesso «la pioggia che cadde quel giorno ha quarantuno anni», e Todd non è più tornato a casa, eppure a Payton è sereno: legge l’Enciclopedia Britannica, svolge diligentemente i lavoretti che gli vengono assegnati e soprattutto prende sempre le sue medicine. È un punto di riferimento nella comunità, l’anziano del villaggio: in poche parole, un «ragazzo d’oro». Finché due eventi alterano il suo equilibrio: l’arrivo di Mike Hinton, un nuovo operatore che lo terrorizza, e quello di Martine, una bellissima ragazza «ad alto funzionamento» che gli insegna il valore delle storie, la libertà, il diritto alla disobbedienza. Per Todd niente sarà più lo stesso: compra delle mappe dell’America e disegna «un fiume grigio di matita» che da Payton arriva fino a casa sua. Non gli rimane che prepararsi alla fuga, e alla più grande avventura della sua vita.
9.5/10 (semplicemente perché, come diceva la mia maestra alle elementari, 10 non si può davvero dare!)