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Scrittura - Lettura

Dan Brown – Origin

Non mi è piaciuto. Dan Brown tira fuori un thriller tecnologico/religioso che ricalca alla perfezione gli aspetti già visti nei suoi precedenti romanzi. Il problema è che i cosiddetti “romanzi precedenti” iniziano a essere non pochi, e che quindi questa (pericolosa) somiglianza comincia a stancare. Il professor Langdon, la bella coprotagonista, il mistero tecnologico/etico/filosofico/religioso in grado di “far saltare il banco” e qualche cattivone di turno con l’incontrollabile attitudine a uccidere chiunque gli si pari davanti.

Insomma, il romanzo si legge molto velocemente come al solito, con i soliti capitoli molto brevi alla Dan Brown in tipico stile cinematografico (più di 100!) e l’alternanza di filoni narrativi differenti, con l’obiettivo di creare un intreccio a distanza che vada poi a collassare sul finale.

Di fatto il romanzo si apre con questa presentazione a museo Guggenheim di Bilbao in cui un miliardario guru dell’informatica, promette di svelare in una presentazione avveniristica, le risposte alle due domande più importanti della storia. “Da dove veniamo?” e “Dove andiamo?”. Tutto molto intrigante, se non fosse che dopo il colpo di scena iniziale, il romanzo si trascina per centinaia di pagine in cui non succede molto, anzi. Inoltre Robert Langdon è davvero uno dei più grandi tuttologi di sempre. Qualsiasi cosa accada, pare proprio che il nostro eroe abbia un ricordo, un’intuizione, oppure un “colpo di culo” in grado di risolvere il problema del momento. Mi sembra un po’ eccessivo. Il romanzo si riprende un po’ sul finale, rivelando le risposte alle fatidiche domande e ipotizzando un futuro prevedibile, ma comunque non così scontato come poteva essere.

Alla fine Dan Brown ringrazia tutti: scienziati, amici, uomini di chiesa, editor, consulenti, e dopo la terza pagina di ringraziamenti ho iniziato a pensare che avrei trovato un riferimento anche a me. “Ringrazio lo scrittore Alessandro Casalini, per la sua recensione. La considero un incentivo a fare meglio la prossima volta”.

Scherzi a parte, Origin è arrivato nelle librerie di tutto il mondo con una prima stampa pari a 3 milioni di unità, così, giusto per star tranquilli, e credo proprio che come i suoi predecessori, andrà in doppia cifra per quanto riguarda i milioni di copie vendute.

Non c’è nulla da fare, l’arte spesso è fatta così. Riuscire in qualcosa per una o due volte (mi riferisco a Il Codice da Vinci, e a Angeli  e Demoni), può davvero garantire gloria per l’eternità. Forse è giusto così, in fondo riuscire non è per nulla facile, e considerando che i sopracitati romanzi hanno venduto qualcosa come 130 milioni di copie nel mondo, lascio a voi le considerazioni del caso.

A questo punto attendiamo Ron Howard con il suo adattamento cinematografico del romanzo, perché una cosa è certa, il film ci sarà, non potrebbe essere altrimenti, e se mi concedete la cattiveria, scritto così, Origin è già una sceneggiatura bella e pronta!

 

5.5/10

 

Quarta di copertina:

Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa a Harvard, è stato invitato all’avveniristico museo Guggenheim di Bilbao per assistere a un evento unico: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione dogmi e principi dati ormai come acquisiti, aprendo la via a un futuro tanto imminente quanto inimmaginabile. Protagonista della serata è Edmond Kirsch, quarantenne miliardario e futurologo, famoso in tutto il mondo per le sbalorditive invenzioni high-tech, le audaci previsioni e l’ateismo corrosivo. Kirsch, che è stato uno dei primi studenti di Langdon e ha con lui un’amicizia ormai ventennale, sta per svelare una stupefacente scoperta che risponderà alle due fondamentali domande: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Mentre Langdon e centinaia di altri ospiti sono ipnotizzati dall’eclatante e spregiudicata presentazione del futurologo, all’improvviso la serata sfocia nel caos. La preziosa scoperta di Kirsch, prima ancora di essere rivelata, rischia di andare perduta per sempre. Scosso e incalzato da una minaccia incombente, Langdon è costretto a un disperato tentativo di fuga da Bilbao con Ambra Vidal, l’affascinante direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione del provocatorio evento. In gioco non ci sono solo le loro vite, ma anche l’inestimabile patrimonio di conoscenza a cui il futurologo ha dedicato tutte le sue energie, ora sull’orlo di un oblio irreversibile. Percorrendo i corridoi più oscuri della storia e della religione, tra forze occulte, crimini mai sepolti e fanatismi incontrollabili, Langdon e Vidal devono sfuggire a un nemico letale il cui onnisciente potere pare emanare dal Palazzo reale di Spagna, e che non si fermerà davanti a nulla pur di ridurre al silenzio Edmond Kirsch. In una corsa mozzafiato contro il tempo, i due protagonisti decifrano gli indizi che li porteranno faccia a faccia con la scioccante scoperta di Kirsch… e con la sconvolgente verità che da sempre ci sfugge. Brillante riflessione sull’eterno conflitto tra scienza e fede e sulle sfide che le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale ci pongono quotidianamente, Origin è un romanzo ricco di spunti colti e di invenzioni narrative, in cui passato e futuro si incontrano in una contemporaneità sorprendente.


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